DEPRESSIONE

La Depressione è uno dei disturbi psichici più comuni che l’OMS ha definito “male del secolo”. Secondo l’ISTAT interessa 2,8 milioni di italiani con una percentuale crescente all’aumentare dell’età. Tale repentina diffusione, agevolata dall’espandersi della pandemia (Covid-19) ha raggiunto il picco durante e post i periodi di lockdown.

Soffrono di disturbi depressivi circa 15 persone su 100. Si calcola che su 6 neonati, almeno uno soffrirà di depressione durante la sua vita. I sintomi della depressione possono colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni di età ed è due volte più comune nelle donne adolescenti e adulte, mentre le bambine e i bambini sembrano soffrirne in egual misura.

Le terapie farmacologiche tradizionali sono atte a curare i quadri patologici più comuni ma, con l’impiego affiancato di una terapia strumentale mediante l’utilizzo di stimolazione magnetica transcranica si otterrà una metodica semplice, efficace e vincente.

La cosiddetta Depressione Maggiore (MDD, Major Depressive Disorder) o Depressione Farmacoresistente, necessita, laddove il farmaco potrebbe non essere sufficiente ad ottenere una guarigione risolutiva, di un’efficace terapia alternativa con Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS), un trattamento indolore e non invasivo, che sta riscontrando molteplici miglioramenti nella riabilitazione di alcune aree cerebrali coinvolte nelle patologie depressive.

La stimolazione magnetica transcranica è nata proprio per la cura della depressione dove si è riscontrato avere la sua massima efficacia. I risultati ottenuti sono stati così esaustivi da far certificare gli stimolatori magnetici transcranici con il marchio CE.

Nella seguente tabella è possibile vedere i vantaggi del tratatmento con Stimolazione magnetica trascranica rispetto a quello farmacologico.